C’erano la sfera specchiata che proiettava sui volti dei ballerini un caleidoscopio di colori, la pista da ballo illuminata da giochi di luci, che lampeggiavano e cambiavano al ritmo di musica. C’era Donna Summer, che per ben otto minuti, ripeteva I Feel Love e la voce suadente e profonda da gigante nero di Barry White. I falsetti dei fratelli Bee Gees facevano sentire i “baby boomers” tutti dei Tony Manero della “Febbre del Sabato Sera”.
Le donne con lustrini sfavillanti e vestiti dalle stampe psichedeliche erano pronte a scommettere che sarebbero sopravvissute a tutto, cantando con Gloria Gaynor I Will Survive e sarebbero state per sempre le regine del ballo al suono degli Abba.
Le camicie attillate con il collo a punta, i pantaloni a zampa, i travestimenti stravaganti, i baffi folti, i capelli cotonati spesso con permanenti da afro, erano la tenuta perfetta per non sfigurare in pista, dimenandosi in balli dalle figure libere e creative.
C’erano gli eccessi, lo Studio 54, la discoteca più famosa di New York, dove si affollavano tutte le celebrità del momento.
Per tutti gli anni ’70 la Disco Music la fece da padrona e raggiunse una popolarità tale che alla fine del decennio era in assoluto il genere musicale che vendeva di più, sbancando il mercato. Ma era anche quello stile di musica e di ballo, che generò proteste e faceva storcere il naso a critici e benpensanti.
Il libro di Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano,“La Storia della Disco Music”,è stato di recente pubblicato da Hoepli ed è già alla sua prima ristampa.
Il testo, sebbene voluminoso, è di grande godimento non solo per gli appassionati ma anche per tutti i curiosi di un’epoca, che ha dei continui revival e che ha contagiato parecchie generazioni.
La prospettiva con cui i due scrittori e critici musicali affrontano l’argomento è nuova in Italia, guardando al contesto socio-culturale dell’epoca. “La Storia della Disco Music” analizza le radici, la genesi e lo sviluppo di questo fenomeno di melting pot sonoro, culturale e sociale. Dalle fonti afro, R&B, soul, funk, se ne risale tutto il percorso fino alle contaminazioni con l’elettronica, all’evoluzione in Eurodisco. L’attenzione è rivolta alla scena italiana della prima Italo Disco e anche al fenomeno delle originarie discotheques che, da Parigi, sono poi esplose a New York, centro della club culture e trampolino di lancio dei Dj.
Andando magari a caccia di vinili tra i ricordi delle nostre famiglie, un libro così ci spingerà sicuramente a riascoltare tanti brani e sarà difficile restare seduti in poltrona.
di Eleonora Marino