Presso il Dipartimento della Funzione Pubblica si è recentemente tenuto un incontro per il processo di riorganizzazione dell’associazione di Croce Rossa Italiana, ormai da tempo avviato ed in fase di conclusione. Gli interventi si sono aperti con l’aggiornamento dello stato dell’arte da parte del Dirigente a capo della Delegazione di Funzione Pubblica.
Ad oggi, preliminarmente alla prevista III Fase della mobilità del personale presente sul Portale, c’è ancora qualche decina di unità di personale da collocare: al netto del personale comandato (principalmente del ruolo sanitario) ci sono ancora 66 unità tra amministrativi e tecnici.
Siamo stati informati che all’interno del Decreto per la Migrazione il Governo ha inteso accogliere nell’articolato un emendamento relativo alla concessione dell’assegno “ad personam” del personale dell’Ente Strumentale alla CRI transitato per mobilità in altra Pubbliche Amministrazioni, con validità retroattiva.
La Funzione Pubblica si avvarrà dell’amministrazione ESaCRI per verificare intendimenti e disponibilità dei lavoratori (in ordine alla collocazione presso i posti ancora disponibili presso le P.A.) per una rapida assegnazione. Anche se ad oggi è emerso che non si è trovata una soluzione alla mobilità del personale sanitario del Laboratorio Analisi e di alcune figure del CEM di Roma, in possesso di professionalità specifiche, l’incontro in Regione dove ci si aspetta lo sblocco del piano assunzioni (ricordiamo che la Sanità del Lazio è sottoposta alla prevista particolare vigilanza visto il piano di rientro programmato) sarà utile per procedere sia alla stabilizzane del personale precario della sanità sia ad un piano di mobilità interna all’interno del quale troverà soluzione il problema del personale di CRI.
Il nostro intervento, nel riconoscere alla Funzione Pubblica il grande lavoro fatto sinora, ha evidenziato che però il lavoro non è terminato: infatti risultano ancora alcune difficoltà, sia quelle relative all’inquadramento del personale con la qualifica di autista soccorritore considerando le diverse sensibilità, tempistiche ed accordi con le quali le Regioni hanno accolto il personale CRI, sia l’idonea collocazione di alcune particolari figure professionali.
Circa l’emendamento, la Federazione saprà esprimersi compiutamente non appena potrà prendere visione del testo a valle dell’approvazione e della sua pubblicazione, nella stesura definitiva.
Nel frattempo abbiamo espresso un ringraziamento a coloro che si sono adoperati per questa integrazione, che riteniamo vada a sanare una anomalia normativa.
Abbiamo rimarcato ancora, come già più volte, come quella stortura normativa ha determinato, almeno fino ad oggi, una evidente disparità sul mantenimento dei livelli economici goduti, diversificando in maniera assolutamente iniqua i dipendenti di Area Vasta da quelli della CRI, al passaggio in mobilità.
Abbiamo richiesto con forza particolare attenzione e delicatezza nel trattare la conclusione della III fase della mobilità del personale rimasto, in considerazione di alcune situazioni di debolezza del citato personale.
Abbiamo provveduto in sede di incontro con Funzione Pubblica ad una importante sottolineatura sulla prossima mobilità del personale che, rimasto all’interno dell’Ente ESaCRI, ne garantisce il funzionamento sia ordinario che straordinario, dovendo valutare la mole di lavoro cui sono sottoposti in ordine ad importanti procedure da completare: sarebbe assolutamente ingiusto che coloro che si sono dati disponibili volontariamente a differire il loro trasferimento in altre P.A. per garantire la piena funzionalità dell’Ente possano essere semplicemente usati come copertura di posizioni rifiutate da altri. Su questo aspetto manterremo alta l’attenzione.
La Federazione auspica anche nel futuro che il Portale della Mobilità possa continuare a svolgere la sua funzione, magari anche per sanare alcune scelte affrettate o sfasature della procedura che creano disagio al personale ed alle altre stesse Pubbliche Amministrazioni.
Dagli interventi successivi si è avuto contezza della situazione attuale delle assegnazioni alle Regioni degli autisti soccorritori: se in alcune è già tutto definito, in altre si registra l’avvalimento del personale, in attesa del trasferimento definitivo in data 1.7.2017.
Alcuni problemi permangono ma sono dati in fase di risoluzione nelle Regioni che hanno avuto più difficoltà (es. Piemonte e Puglia).
A fronte di alcune perplessità sull’inquadramento di detto personale da parte di alcune Regioni che non hanno ancora concluso il processo, la Funzione Pubblica ha suggerito l’adozione di un protocollo similare a quello applicato nella Regione Lombardia dove il personale transitato è stato considerato, all’interno dei ruoli regionali, un ruolo ad esaurimento, consentendo il mantenimento del trattamento giuridico ed economico goduto precedentemente in CRI.
Abbiamo rilevato con soddisfazione l’apertura della Funzione Pubblica ad utilizzare nel prossimo futuro il Portale della Mobilità anche per rivedere e correggere alcune situazioni particolari sull’assegnazione del personale CRI che seppur liberamente, magari per un eccessivo timore, ha effettuato scelte che si sono rilevate fondamentalmente sbagliate.
Ci si consenta una battuta sullo stupore provocato della notizia data dagli organi di stampa qualche settimana fa sulla rilevazione che i pubblici dipendenti in Italia al di sotto dei 30 anni sono inferiori al 3%.
- Dopo oltre un decennio di legificazione mirata alla deligittimazione dei lavoratori (e dei loro rappresentanti) all’interno delle normali dinamiche aziendali (vedi ad esempio l’organizzazione del lavoro);
- in presenza di un vuoto legislativo di colpevole indifferenza per una mancata armonizzazione che determina una evidente penalizzazione dei lavoratori pubblici (a differenza dei lavoratori privati dove invece si è provveduto a legificare) nella Previdenza Complementare;
- se non si consente un indispensabile turnover attraverso una dignitosa fuoriuscita dal mondo del lavoro pubblico con una serie di provvedimenti legislativi pesantemente penalizzanti (vedi la famigerata legge “Fornero”);
- se da tempo immemore non si fanno concorsi pubblici degni di questo nome;
- se le retribuzioni nella sanità, nella scuola e nella pubblica amministrazione sono ben inferiori alle medie europee dei pari livello, come mai si può rimanere stupiti?
Ad una intera generazione di giovani è stato precluso l’accesso alla pubblica amministrazione!
Sembra quasi che oggi un giovane (qualificato) alla ricerca di lavoro (pubblico o meno) debba scontare tanti, grossi peccati fatti nelle vite precedenti.
Deve essere una questione di Karma …
Intanto ricordiamo a tutti che nelle dinamiche pregresse dell’Ente Pubblico Croce Rossa Italiana, la FIALP CISAL ha promosso nel tempo una serie di vertenze legali dopo che le istanze “sindacali” sono rimaste inascoltate dai vertici dell’Ente.
La cause di stabilizzazione del personale precario definite con diritto riconosciuto ai dipendenti sono n. 401.
Le cause per le quote di incentivo per il personale precario definite sono n. 248 (ancora in corso di definizione n. 34).
Le cause per la restituzione incentivo sottratto al personale di ruolo sono n. 260: di queste n. 145 con diritto a tutto il periodo 2005-2010, n. 44 solo per il saldo 2005. Ancora in corso per saldo 2005 n. 71.
La cause per le differenze retributive A2 – B1 per il personale precario sono in totale n. 31: di cui n. 15 definite e n. 16 ancora in corso.
Questo bilancio non può che considerarsi estremamente positivo, per i lavoratori e per la stessa FIALP CISAL, considerando i risultati associativi raggiunti ed il fatto che vediamo oggi transitato nei ruoli delle PP. AA. quel personale di Croce Rossa che altrimenti sarebbe stato escluso da ogni forma di tutela. Oggi ancora tutti i lavoratori di ESaCRI (anche a quelli da poco transitati ad altre P.A.), compatibilmente con la prescrizione quinquennale del diritto che si richiede in via giudiziale, possono depositare qualsiasi tipologia di ricorso fino al 31.12.2017. In particolare segnaliamo (vista la giurisprudenza acquisita favorevole) sia quelle relative alle differenze retributive tra A2 e B1 del personale precario che ha svolto le mansioni di autista soccorritore o di operatore socio sanitario, sia quelle relative al pagamento del TFR (per il periodo da precario sino al 31.5.2008) per il personale stabilizzato da sentenza che ha lavorato senza interruzioni.
In questo momento di profonda revisione normativa (ed associativa) nel Pubblico Impiego, confidiamo che tutti coloro che sono stati associati alla sezione aziendale CRI della FIALP CISAL, proprio per una storia che ci ha visto insieme vincitori, non si disperda in inutili transumanze e siamo sicuri che continueranno a far parte della nostra “famiglia” sindacale: sarebbe almeno un dovuto segno di riconoscenza per quanto fatto finora … ed una scelta che sicuramente non andrà a peggiorare il “lavoratori’s Karma”.