Lavoro, occupazione, formazione e transizione, i temi del G7 di Wolfsburg

Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando ha partecipato lo scorso 24 maggio al G7 di Wolfsburg in Germania. La riunione dei ministri del Lavoro “Just Transition – Make it Work” ha focalizzato l’attenzione su numerosi temi, fra cui l’impatto sul lavoro e sulle politiche per l’impiego del conflitto in Ucraina, il rafforzamento dell’occupabilità in tempi di cambiamento strutturale, l’accompagnamento dei cambiamenti climatici e della transizione green e il miglioramento della sicurezza e salute sul posto di lavoro.

Il ministro Orlando ha dichiarato che l’obiettivo comune del G7 del Lavoro è contenere l’impatto della guerra, soprattutto sul mercato del lavoro. Fra i Paesi convenuti vi sono principi condivisi, che pongono come scopo anzitutto quello del contenimento delle diseguaglianze, inasprite dalla crisi sanitaria per la pandemia da Covid-19, quello di evitare che in qualche modo questi shock si ripercuotano soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione. Altro argomento importante dei lavori svolti è stato quello dei costi e della carenza di materie prime.

Foto ufficiale Ministero Lavoro

La Presidenza tedesca ha voluto centrare il dibattito sulle azioni di policy necessarie a fare della transizione verde un processo inclusivo e una opportunità per la creazione di posti di lavoro dignitosi e di qualità a livello globale. I ministri partecipanti hanno evidenziato il ruolo cruciale che i sistemi di protezione sociale hanno avuto nel mitigare l’impatto della pandemia sulle persone più fragili. In tale contesto, su sollecitazione italiana, i ministri del G7 hanno riconosciuto il ruolo fondamentale dell’economia sociale, il Terzo Settore, nel garantire servizi di qualità.

Il responsabile del Dicastero del Lavoro ha partecipato anche alla sessione denominata “Rafforzare l’occupabilità in tempi di cambiamento strutturale”, una delle sfide più importanti da affrontare. Orlando ha affermato che è necessario agire in maniera efficace e coordinata con tutti gli attori di governo e della società civile, in primo luogo le parti sociali, per fornire alle persone gli strumenti necessari alla loro piena inclusione nel mercato del lavoro del futuro. Questo è un obiettivo prioritario per il Governo italiano, che ha messo in campo una serie di misure con la finalità di accrescere e sviluppare le competenze dei lavoratori e delle persone che non sono occupate, con particolare attenzione ad alcuni gruppi svantaggiati, il cui coinvolgimento è necessario nella prospettiva di una crescita inclusiva e sostenibile.

Come evidenzia il Ministro, i cambiamenti strutturali in corso impongono anche una riflessione sugli strumenti di sostegno alla ricerca di lavoro. Devono essere potenziate e adattate le politiche di attivazione alle mutate esigenze del mercato del lavoro, nel quale le transizioni saranno sempre più frequenti e rapide. Di fronte a tali sfide, il riferimento al quadro europeo è essenziale. Anche grazie ai Fondi della Recovery and Resilience Facility in Italia è stata introdotta una riforma delle politiche, denominata Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, con una strategia per le nuove competenze, che mira a creare le condizioni per una migliore e più efficace formazione delle persone lungo tutto l’arco della vita. Almeno il 75% dei beneficiari delle misure di inserimento al lavoro sarà costituito da donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani under 30 e lavoratori over 55, fornendo percorsi di riqualificazione ad almeno 800mila persone, con particolare attenzione alle competenze green e digitali.

Molti adulti hanno difficoltà a conciliare i tempi di vita e di lavoro con quelli della formazione – ha concluso il ministro – e tutto il peso non può essere riversato sul lavoratore. D’altro canto non tutte le imprese hanno i mezzi adeguati per formare il proprio personale e molti cittadini non hanno la consapevolezza dell’importanza della formazione e la ritengono ininfluente sulle loro prospettive di crescita. Il compito del Governo è quello di rendere la formazione sempre più flessibile e fruibile, anche attraverso le nuove tecnologie, di incoraggiare le imprese a formare i propri dipendenti per incrementare la produttività e infine di migliorare la qualità dei percorsi formativi, per renderli più attrattivi e in linea con le esigenze del mercato del lavoro e delle aspirazioni professionali dei cittadini.  

Unanime è stata la condanna dei ministri del Lavoro del G7 per qualsiasi violazione dei diritti umani e del lavoro nell’ambito delle catene globali del lavoro, anzitutto il lavoro minorile e il lavoro forzato. I ministri hanno espresso anche grande preoccupazione per la crescita degli atti di violenza contro i difensori dei diritti umani, inclusi quelli del lavoro, del diritto alla terra, dei diritti delle popolazioni native. I partecipanti all’incontro si sono detti pronti a sostenere l’adozione di misure più vincolanti a livello internazionale in sede ONU.

di Rosaria Russo