XVII settimana contro le discriminazioni razziali
L’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, e l’Associazione Idos, in occasione della XVII settimana contro le discriminazioni razziali, hanno lanciato il contest Equality Drawing – Disegni contro le Discriminazioni, per sensibilizzare le vari forme di discriminazioni comprese quelle multiple. Sono stati messi in campo fumettisti ed illustratori, le cui opere sono state raccolte in un e-book, presentato in diretta streaming su Facebook e su Youtube il 23 marzo. Molti gli artisti coinvolti per una iniziativa che ha coniugato creatività ed impegno. L’evento ha visto la partecipazione di Stefano Disegni già direttore della rivista Cuore, Mario Natangelo, matita de Il Fatto Quotidiano, Smemoranda e Linus, Elke Renate Steiner, creatrice di comics berlinese, l’illustratrice pittrice Elvira Giannattasio, Gianni Allegra autore di documentari, Stefano Vito storico disegnatore di Mister No e di Zagor.
Si sono dati convegno quindi piccole e grandi matite per sostenere questa iniziativa no profit, mettendo a disposizione del progetto le loro opere. La raccolta pubblicata, composta da illustrazioni, vignette e fumetti, si pone come contro-narrativa efficace per il contrasto delle discriminazioni, tra attualità, creatività e narrazione della parola. Unendo disegno e scritture, il fumetto attiva molti sentimenti, diverte, spaventa, commuove, inventa e in passato ha contribuito anche a promuovere sentimenti d’odio verso determinate categorie. I promotori dell’evento ricordano le tante vignette e fumetti che in Italia hanno dato appoggio alle narrative di odio della propaganda antisemita nazista e fascista tra le due guerre mondiali. Ma anche oltreoceano non poche sono le vignette o fumetti, che fanno parte dei manufatti sulla cultura razzista negli Stati Uniti, raccolti nel museo “Jim Crow di memorabilia razziste”. Tra i musicisti ambulanti degli anni Trenta e Quaranta dell’Ottocento si diffuse la maschera di Jim Crow per intrattenere il pubblico, colorandosi la faccia di nero e assumendo comportamenti rozzi e ignoranti. Il clichè passò poi su libri e riviste proprio tramite le vignette, contribuendo a rafforzare la cultura razzista. Si chiamavano per l’appunto “leggi di Jim Crow” quelle leggi locali statunitensi, che permisero di mantenere varie forme di segregazione fino al Civil Right Act del 1964.
Il Direttore di Idos, Antonio Ricci, ricorda anche le vignette anti-italiane prodotte quando gli emigranti si spostavano dal nostro Paese, soprattutto tra la fine dell’Ottocento e la Grande Depressione degli anni ’30. Gli italiani erano ritratti come mafiosi, musicisti da strapazzo e barbieri imbroglioni. Riflettendo, quindi, proprio su queste esperienze del passato è maturata l’idea di proporre un Contest, che unisse immagini e testo per promuovere una cultura dell’eguaglianza. Non più perciò fumetti e vignette al servizio della diffamazione e dei disseminatori d’odio, ma un’azione viva e ingegnosa per aiutare ad acquisire consapevolezza e contrastare il razzismo. Con questa forma d’arte i promotori dell’evento sperano di dare uno stimolo alla produzione di quegli anticorpi, necessari nelle società democratiche per circoscrivere i discorsi d’odio, attraverso chiavi di lettura originali e creative.
di Rosaria Russo