Qualche mio vecchio amico sicuramente riderà leggendo il titolo di queste brevi riflessioni. Sì, perché mi è capitato più volte di invocare questo antico, saggio, riferimento per mettere in evidenza situazioni un po’ paradossali, essendo l’unico che mi viene in mente per raffigurare una situazione, appunto, paradossale che riguarda la Pubblica Amministrazione e chi la gestisce, a commento del comunicato n.4/10 della FIALP dell’11 febbraio 2010 dal titolo “DAGLI ADDOSSO ALL’UNTORE”, con il quale si criticava aspramente la decisione assunta dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato circa l’ulteriore taglio degli organici nelle Amministrazioni Pubbliche.
Prendo spunto dalla relazione contabile della Corte dei Conti a proposito della situazione dell’INPS, il maggiore Ente Pubblico del Paese, che ha un bilancio secondo soltanto a quello statale, laddove si afferma che (omissis)………..” i dipendenti INPS sono troppo pochi, rischiano di lavorare troppo e di avere premi inadeguati…….l’età media elevata del personale non può che peggiorare la situazione in prospettiva….“.
Si badi bene è la Corte dei Conti che lo dice, non un Sindacato interessato (cicero pro domo sua) ad esaltare le qualità dei Lavoratori o dei propri iscritti e quindi poco credibile, ma la massima Autorità di controllo di legittimità e contabile.
Ebbene, da un lato, registriamo una mega campagna antifannulloni messa ad arte in piedi da un Ministro della Repubblica, in modo generalizzato, che si è anche adoperato per intervenire, pesantemente e autoritativamente, con provvedimenti di legge, sul taglio degli organici e delle retribuzioni, restrizioni delle norme che regolano il rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti e la contrattazione, pensando, in tal modo, di avviare una profonda trasformazione della Pubblica Amministrazione, e, dall’altro, la rappresentazione di una situazione preoccupante nel maggior Ente previdenziale con personale insufficiente, con eccessivo carico di lavoro e mal retribuito.
La stessa Corte esprime preoccupazione per un peggioramento della situazione in prospettiva, sapendo che è in aumento il trend di cessazioni e ci sono ancora tempi biblici per le autorizzazioni a nuove assunzioni.
E così, in questa situazione, un esponente della maggioranza propone e la Commissione Affari del Senato, approva, un emendamento nel decreto “Mille proroghe” (ma sarebbe più giusto dire Mille premi), che prevede un ulteriore taglio del 10% degli organici di dirigenti e dipendenti (“la canaglia”) al taglio già operato dal ministro Brunetta (“Dagli addosso all’untore”), che continua così ad immaginare di realizzare la riforma della Pubblica Amministrazione. Ecco perché …”ci azzecca”
“FARE LE NOZZE CON I FICHI SECCHI”