La stagione delle vacanze è alle porte, anche se la programmazione di percorsi culturali e turistici sia brevi che prolungati è soggetta ad imprevisti con i cambiamenti climatici improvvisi, a cui negli ultimi anni siamo sottoposti, purtroppo anche con conseguenze negative e distruttive del territorio e del paesaggio nazionale. Si riporta di seguito un articolo con la descrizione di un piccolo paese, con le sue bellezze naturali ed artistiche, che sicuramente potrà offrire dal punto di vista turistico un’opportunità di sosta al viaggiatore, nello stesso tempo di meditazione e distrazione per il viandante, che potrà assaporare le peculiarità ambientali e creative in un contesto di preziosa rievocazione e di valore storico: è il suggerimento di un itinerario da non perdere! (La Redazione)
Offida, il borgo dove tutto vive a portata d’uomo
Si avvicina a grandi passi l’estate e prima del grande caldo è un piacere visitare i gioielli più nascosti e inaspettati d’Italia.
Uno di questi è il borgo di Offida, che si trova in provincia di Ascoli Piceno nelle Marche.
E’ un luogo minuscolo e intatto: una bomboniera in cui tutto è a portata d’uomo e tutto è avvolto da una suggestiva atmosfera sospesa nel tempo.
In poco tempo è possibile visitare chiese e architetture, apprezzando le caratteristiche di ogni angolo del borgo.
Architetture, tombolo e suggestive atmosfere
Il centro storico si dipana in poche centinaia di metri, intorno alla Piazza del Popolo, la cui forma triangolare è particolarmente originale, racchiusa da mura feudali del XII secolo.
Sulla piazza si affacciano il Palazzo Comunale, il Teatro Serpente Aureo, la Chiesa della Collegiata e la Chiesa dell’Addolorata.
Qui, nel cuore di Offida, si celebrano i momenti salienti della vita culturale e sociale della piccola comunità.
Le antiche maestre merlettaie
Gioiello nel gioiello sono le antiche maestre di Offida.
Sono abilissime merlettaie, maestre di un’arte tanto celebrata quanto vicina all’oblio: l’arte del tombolo.
Alle merlettaie è dedicato questo monumento celebrativo in bronzo realizzato nel 1983 dallo scultore Aldo Sergiacomi:
La scultura si trova appunto in Piazza delle Merlettaie, sita poco prima della Porta di ingresso nelle Mura.
Passeggiando entro il borgo incontriamo subito le botteghe delle nuove maestre, signore piene di vita che perpetuano la loro arte del tombolo nel silenzio, come omaggioalle loro sapienti antenate,
Il magico equilibrio tra l’arte del tombolo e la meditazione
In verità, la maestria del tombolo si avvicina molto a uno stato di meditazione.
Un sottile sorriso promana dai volti delle artigiane mentre generano leggerissimi, straordinari merletti lavorando al tombolo, facendo volare le abili mani con brio ed energia.
Anche quando rompono il silenzio per spiegare, illustrare, valorizzare le loro bellissime opere in vendita, non perdono quel magico equilibrio che le rende vere maestre antiche.
Sanno bene che chi comprerà, pagherà l’opera, il manufatto, ma non pagherà l’inestimabile valore della loro generosa maestria.
Questa maestria è caratterizzata da un vero e proprio flusso di memoria che si radica nelle antiche generazioni e per questo non ha prezzo.
Le antenate delle antiche maestre si perdono negli echi della storia più profonda, mentre i piú antichi merletti a noi noti risalgono al ‘400.
Si tratta nientemeno che delle decorazioni dei camici di S. Giovanni da Capistrano e di S. Giacomo della Marca, conservati dai monaci di Monteprandone, altro delizioso borgo in provincia di Ascoli Piceno.
Prima ancora, nella seconda metà del 1300, abbiamo un’importante testimonianza pittorica: il famoso merletto viene ritratto dal cosiddetto “Maestro di Offida”, pittore attivo nel territorio marchigiano e abruzzese, in opere che si possono ancor oggi ammirare visitando il borgo.
Per esempio, nell’ex convento di Sant’Agostino, l’artista raffigura in un portale l’Annunciazione impreziosendo la veste dell’Angelo con i famosi merletti, con un risultato davvero superbo.
Nel borgo di Offida l’arte del merletto lavorato al tombolo ebbe un forte incremento nel ‘600.
In particolare, nel 1655 giunsero nel borgo le monache benedettine, stabilitesi presso il convento di S. Marco, le quali contribuirono alacremente alla diffusione del prodotto anche fuori di Offida.
Ancora oggi “a lu capezzale”, cioè al tombolo, si trasmette la magnifica arte dalla madre alla figlia, o almeno ci si prova.
Il tombolo è un cuscino cilindrico imbottito di segatura su cui si appoggiano i disegni da eseguire, utilizzando vari tipi di lavorazione e di fusi.
Il lavoro richiede una grande precisione e una enorme pazienza.
Infatti non sono molte le persone capaci di realizzare questi capolavori, un tempo pezzi preziosissimi dei corredi da sposa.
Proprio per tutelare e far conoscere questa manifattura, dal 2009 esiste il marchio di qualità “Merletto a Tombolo di Offida“.
Oggi le antiche maestre di Offida vengono insignite col titolo meritatissimo di Maestro d’Arte.
di Maria Cristina Zitelli