Il patent box è un regime fiscale legato all’imposta sui redditi e sull’imposta regionale, che ha la caratteristica di essere agevolato ed opzionale in quanto consente al contribuente di poter maggiorare, le spese sostenute per il software protetto, per brevetti industriali, disegni e quant’altro direttamente ed indirettamente correlato e strumentale, utilizzato per le medesime finalità nel corso e nello svolgimento dell’attività imprenditoriale.
La facoltà di opzione è in capo a quelle imprese che siano titolari dei diritti di sfruttamento dei beni immateriali, eccezion fatta per le imprese, che si trovino in una delle seguenti situazioni di criticità ed insolvenza:
- Liquidazione coatta amministrativa;
- Dichiarazione di fallimento;
- Liquidazione volontaria;
- Concordato preventivo senza continuità aziendale.
L’esercizio dell’opzione, che può essere attivata (indicata nella dichiarazione dei redditi) valida per cinque periodi di imposta è irrevocabile e rinnovabile e può essere esercitata solo per quelle compagini aziendali, che si siano cimentate in attività di ricerca e di sviluppo, anche con la stipula di contratti attivati o direttamente o con società controllate dalla stessa, o con società che anche indirettamente esercitino un controllo sulle medesime imprese.
Si tratta di un’importante agevolazione fiscale se si pensa che la stessa consente una maggiorazione che può arrivare al 110 % di sgravio delle complessive spese sostenute per le predette attività di ricerca, che abbiano lo scopo di conferire un valore aggiunto ai software protetti da copyright, ai brevetti ed ai modelli e disegni, e che siano orientate al perseguimento di un maggiore potenziamento degli stessi.
Sono ammesse in detrazione con maggiorazione del 110% tutte le spese sostenute per:
- la gestione ed il reclutamento di personale in forza;
- canone di locazione finanziaria;
- spese di acquisti di beni mobili strumentali;
- spese per l’utilizzo di beni immateriali, che si rendono necessari a complemento dello svolgimento e della gestione delle attività̀ principali;
- spese per attività di supporto consulenziale ;
- spese forniture di prodotti e materiali;
- tutte le spese utili a complemento della gestione delle attività primarie.
Sul punto l’Agenzia delle Entrate con circolare n. 5/E del 24.2.2023 ha avuto modo di precisare che questi sono importanti incentivi introdotti anche in altri Stati, finalizzati a favorire la creazione e lo sfruttamento economico di beni immateriali nell’esercizio di attività d’impresa.
In una successiva fase, postuma all’erogazione e fruizione del beneficio, è, tuttavia, prevista, anche un’ordinaria ed ineludibile fase di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria, quale condizione di rispetto delle regole.
Pertanto, è opportuno attenzionare in modo accurato ogni aspetto realmente collegato all’eventuale fruizione dello sgravio, che sia in linea con i parametri guida, previsti e regimentati dalla stessa Agenzia delle Entrate.
di Angela Gerarda Fasulo