I dati, relativi all’anno 2022, elaborati nell’ultima ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali della School of Management del Politecnico di Milano, riferiscono che l’83% delle istituzioni museali italiane e l’84% dei teatri sono oggetto di interventi per la sostenibilità ambientale. Tra gli interventi spicca l’efficientamento energetico degli impianti (messo in atto dal 53% delle istituzioni). Seguono il riuso e riciclo dei materiali (49%) e le attività di sensibilizzazione del personale sui comportamenti sostenibili (45%).
I progetti di efficientamento energetico degli impianti, che hanno riguardato le istituzioni oggetto della ricerca, sono stati in gran parte finanziati dal PNRR.
Al settore dell’Arte e della Cultura, infatti, il PNRR ha assegnato 300 milioni di euro con l’investimento M1C3 1.3 – “Migliorare l’efficienza energetica in cinema, teatri e musei”.
L’intervento mira a ridurre l’impatto ambientaledi un gran numero di edifici del settore culturale e creativo. Due le timeline previste: settembre 2023 e dicembre 2025. Alla fine del mese in cui scriviamo, dunque, è considerato il raggiungimento del primo target: 80 interventi ultimati in musei e siti culturali statali, sale teatrali e cinema. Entro dicembre 2025, invece, dovranno risultare green 55 tra musei e siti culturali statali, 230 sale teatrali e 135 cinema.
Attualmente i lavori di efficientamento e sostenibilità ambientale dei siti artistici e culturali procedono secondo la tabella di marcia dettata dal PNRR. Essendo ormai a ridosso della prima timeline, molti interventi sono già conclusi in virtù dei finanziamenti disponibili e della partnership pubblico-privato.
Tra le opere di rilievo, tanto da essere già vere e proprie case study, troviamo il Teatro alla Scala di Milano e cinque Beni del Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), ubicati in Lombardia, Piemonte e Veneto. Si tratta di La Cavallerizza (Milano), Villa Necchi Campiglio (Milano), Villa dei Vescovi (Padova), Castello e Parco di Masino (Torino) e Villa e Collezione Panza (Varese).
Benché in numero infinitamente inferiore rispetto alle abitazioni italiane e alle realtà produttive, gli edifici che ospitano teatri, cinema e musei assorbono cospicue quantità di energia, non solo per rendere fruibile al pubblico la propria offerta, ma anche perché si tratta spesso di edifici “antichi”: dispersioni termiche e impianti datati di illuminazione e di riscaldamento incidono sulle bollette energetiche più del necessario. Se a tutto ciò aggiungiamo i costi necessari per la climatizzazione, la sicurezza, l’erogazione di servizi tecnologici ai cittadini e gli impianti per la preservazione e la valorizzazione efficace dei beni, si comprende quanto incrementare l’efficienza e la sostenibilità ambientale del settore Arte e Cultura possa portare benefici non solo alle istituzioni in sé, ma anche all’Italia intera.
di Massimiliano Gonzi