Il web ultimamente è stato nuovamente inondato di notizie sulle esagerazioni della ricerca spasmodica ed esagerata del Politicamente corretto, infatti,è notizia di qualche giorno fa che La Molisana, azienda 100% italiana della pasta, che, dopo un difficile periodo economico si è ultimamente ripresa, affermandosi al quinto posto come marca nazionale, ha lanciato nuovi tipi di pasta il cui nome ha scatenato i fanatici politici integralisti dal cervello molto piccolo.
Hanno accusato l’azienda di fascismo e l’hanno costretta a pubbliche scuse con cambio immediato dei nomi attribuiti a questi nuovi formati: Abissine, Tripoline, Assabesi, Africanini e Zuarini. Anche la pubblicità incoraggiava cotali cacciatori di streghe nelle loro affermazioni: Abissine rigate dal sapore littorio e coloniale. Tripoline che evocavano “luoghi lontani ed esotici con sapore coloniali”.
Le parole hanno un significato ben preciso, soprattutto le parole italiane. Con una parola si può dare più potere ad un amministratore delegato rispetto ad un direttore generale e viceversa. Le parole hanno sfumature ben precise, possono avere forza e dolcezza allo stesso tempo e saperle usare può costituire un’arma.
Il pubblicitario, ahinoi, non immaginava di scatenare una tempesta sull’azienda scegliendo parole che sono state definite fasciste. Il popolo del web si è ribellato, sono scese in campo le diverse parti politiche chi prendeva in giro, con vignette di Bergoglio che contestava per gli strozzapreti, vista la carenza delle vocazioni, e chi ululava Fascisti! Oltretutto, la famiglia del pastificio oggetto della querelle è stata toccata duramente dal fascismo, i nazifasciti distrussero l’azienda ritirandosi.
Con questo articolo vorrei invitare alla calma! Il fascismo è stato un periodo storico, è vero che si è alleato alla Germania di Hitler, che c’è stata una guerra con milioni di morti e che ci sono state le leggi raziali, tutto vero, ma comunque è stato un periodo STORICO. Non si può cancellare. Non si può stalkerare, non si può gridare fascista solo per una pubblicità che in fondo voleva solo ricordare il periodo, i luoghi. Cancellando la storia, cancelliamo la memoria, per quanto possa un periodo essere definito un negativo o positivo, si tratta comunque di storia.
Questa mania di cancellare la cultura sta prendendo piede da qualche anno. I fautori di questa moda si scandalizzano, si infiammano, deridono, insultano, distruggono.
Ultimamente l’Amen cristiano, è stato considerato maschilista e il pastore protestante Emanuel Cleaver deputato DEM, eletto alla Camera degli Stati Uniti per lo Stato del Missouri, concludendo una preghiera, ha aggiunto ad Amen la parola A woman, credendo così di aver raggiunto le pari opportunità… la parola Amen a chiusura della preghiera ha il significato di approvazione: significa è vero è così. Ma il politicamente corretto, mostro insensato, vuole a tutti i costi soddisfazione! Pertanto cancelliamo la storia, cancelliamo in nome della finta correttezza, parole che hanno da secoli un significato importante per l’umanità come padre e madre, sostituito nei documenti in Italia con i non identificati genitore 1 e genitore 2, cancelliamo la religione, cancelliamo anche i classici come Omero, abbattiamo le statue, come accaduto nel giugno 2020…La dittatura del politicamente corretto e del pensiero unico in Italia ormai è anche nelle piccole cose.
Dove andiamo se non abbiamo più memoria? Dove va questa Europa senza radici cristiane nella sua Costituzione? Ecco il mostro: il relativismo. La negazione della storia, della religione, della verità, per ritrovarci ancora più vuoti, ancora più poveri.
di Francesca Caracò