Velocità e tempismo necessitano per potersi ancorare alle agevolazioni previste per la ristrutturazione ed il recupero edilizio degli immobili.
Le imminenti scadenze, la carenza di adeguata preparazione atta a gestire il controllo degli adempimenti, sono le forti deterrenze, che non hanno consentito a tanti di poter percorrere agevolmente il complesso iter burocratico-amministrativo, previsto per un suo rapido utilizzo.
Una norma a salvaguardia è, tuttavia prevista per le procedure in essere e già attivate da tempo.
In questi casi è fin troppo chiaro che per chi decide in ritardo l’adozione di soluzioni utili a salvaguardare e recuperare le strutture immobiliari, la dinamicità è più che mai uno step indifferibile e lascia poco spazio alla riflessione ed al reiterare delle decisioni da assumere.
Se si osservano le immediate scadenze previste è fin troppo evidente che i tempi sono alquanto stringenti e poco favorevoli a poter essere opzionati da chi ha ancora dei margini di riflessione e di meditazione sul da farsi, ragione per la quale diventa sempre più imminente e importante il doversi dedicare con tempismo e determinazione.
È ormai noto che il Superbonus dal 110% passerà dal 2023 al 90%, condizione che verrà subita anche dai plessi Condominiali, a meno che non sia stata già presentata al comune la CILA.
Il decreto aiuti ha introdotto un’ulteriore discesa delle percentuali in esenzione totale, ragione per la quale è già previsto che per gli anni successivi subirà un ulteriore di ribasso fino al raggiungimento della soglia del 70% nel 2024 e del 65% nel 2025.
Stessa sorte non subiranno, invece, i condomini che entro il 18 novembre 2022 abbiano già provveduto ad avviare i lavori di ristrutturazione.
Per le case indipendenti non è previsto nessun tipo di abbattimento degli sgravi per i soli casi in cui risulti già stata completata entro il 30 settembre 2022 la prima trance di lavori previsti nella misura di almeno il 30%.
Condizione diversa è quella in cui versa il contribuente che deciderà di avviare i lavori nel 2023.
In tale caso il superbonus subirà la riduzione del 90 %, con l’ulteriore limite che potrà essere opzionato solo da chi:
- sia proprietario di una sola casa;
- abbia un reddito annuo non superiore a 15.000 euro, con scaglioni di aumento flessibile, in base al numero di componenti del nucleo familiare.
Si assiste, purtroppo ad un importante regresso al 90% del bonus ristrutturazione inizialmente previsto al 110%. Una battuta di arresto con perdita regressiva del 20% dello scorporo delle somme da poter portare in detrazione.
È ormai giunta la data da tempo temuta da quei contribuenti, che ritenevano di poter avere un tempo infinito per riflettere e cimentarsi in studi di fattibilità.
L’evolversi della normativa, almeno per chi non è proprietario di una sola casa ed ha un reddito superiore a 15.000,00 euro lascia solo spazio alla speranza che nel breve-lungo periodo qualcosa possa ancora cambiare.
di Angela Gerarda Fasulo