In questi ultimi tempi, con la grave crisi che travaglia l’intera umanità, la società italiana sta attraversando un momento tragico che mina alle basi quanto è stato costruito negli anni pregressi per assicurare una esistenza dignitosa e autosufficiente ai suoi cittadini. Oggi assistiamo alla delusione dei giovani che vedono il loro avvenire compromesso dalla assoluta mancanza di posti di lavoro, alla sfiducia di chi non ha ancora trovato una occupazione stabile e vive in uno stato permanente di precariato, alle migliaia di lavoratori sotto pagati, sia pubblici che privati, che rasentano la povertà e sono ancora alla caccia del minimo indispensabile per sopravvivere, il tutto condito dall’indifferenza della politica che ignora i problemi del Paese ed alimenta un clima rissoso che demolisce anche quello che finora faticosamente si è riuscito ad acquisire.
Questa è la causa che ha generato le recenti manifestazioni di protesta, scaturite purtroppo come è successo a Roma in atti di estrema violenza da parte di elementi eversivi appartenenti a settori facilmente identificabili, che hanno seminato il panico tra tutta la popolazione, apportando danni di notevole entità a persone e strutture pubbliche e private con centinaia di feriti e rasentando, per l’intensità della guerriglia, la probabilità che ci scappasse anche il morto.
Noi come sindacato, al di fuori di qualsiasi schieramento partitico, condanniamo vibratamente l’azione criminosa di questi vandali, così efferati ed animati soltanto da spirito distruttivo, ma non vogliamo cadere nella trappola di fare di tutta un’erba un fascio, coinvolgendo coloro che pacificamene hanno il diritto costituzionale di esprimere in maniera democratica il proprio dissenso per la difficile situazione in cui viviamo. Se una critica va fatta ai manifestanti non è quella di sfilare in corteo per le vie cittadine, bensì di non avere evitato che si infiltrassero nelle loro file i gruppi estremisti. Altro appunto: è mancata anche una preventiva vigilanza del Governo e specificamente del Ministero degli Interni, nonché dei partiti dell’opposizione che si dovevano far carico del buon esito della manifestazione da loro sicuramente condivisa ed appoggiata.
Infine, va considerato che non basta scendere in piazza reclamando in maniera confusa una migliore condizione di vita, bisogna che si sia consapevoli nello stato attuale in cui ci troviamo, non del tutto addebitabile alla situazione interna del nostro paese, delle mete che possono essere raggiunte con l’ausilio di scelte opportune da parte di chi ci governa e l’auspicio dell’avallo dell’opposizione, perché così non facendo si cade nella solita sterile demagogia cui da tempo siamo abituati. Purtroppo, assistiamo ogni giorno a continui insopportabili teatrini, con ingiurie ed invettive da tutte le parti, alimentando i motivi di un contrasto infruttuoso che allontana sempre di più il popolo dalla classe politica.