Si spegne la speranza di tanti contribuenti di poter vedere recuperato il proprio patrimonio edilizio mediante l’accesso al superbonus 110%.
C’è stato un momento in cui le richieste erano talmente basse, che si riteneva non vi fosse la piena consapevolezza del grande beneficio statale, previsto a monte anche a causa di chiarimenti normativi, intervenuti da più parti per evitare di incorrere in possibili rigetti.
Poi ad un certo punto tutto è sembrato essere più chiaro e ciò ha dato avvio al folto proliferarsi di richieste di accesso.
Oggi purtroppo lo scenario è completamente cambiato.
Nessuna certezza di accesso al credito agevolato sembra sostenere la speranza di tanti, che hanno creduto di poterne beneficiare.
È pur vero che come capita in tutti i campi le risorse non possono essere illimitate, anche il Bilancio dello stato si regge sui contribuenti e le capienze sono ovviamente moderate.
Anche da parte di talune banche vi era già da un po’ di tempo una flessione di arresto nella facoltà di acquisto di nuovi crediti.
È previsto, intanto, che dal 1° luglio 2022, per le pratiche già in corso verranno riconosciuti costi ridotti, rispetto a quelli rappresentati.
Per le pratiche recenti, in corso di istruttoria, risultano già in essere una moderazione all’accoglimento, a causa dell’elevato numero di richieste.
Non è da escludere che tutto possa ancora cambiare, ma una rivalutazione dello stato dei fondi potrà essere sono normativa.
Si spera, a questo punto, solo un rifinanziamento dei fondi.
di Angela Gerarda Fasulo