Da lunedì 21 settembre a sabato 26 settembre, nella fantastica cornice di Villa Medici, Accademia di Francia a Roma, e in prima assoluta per RomaEuropa Festival ha avuto luogo:“Sulla Paura”, unciclo di 5 lezioni magistrali nella cornice, che ha visto l’inizio dell’ormai celebre Festival 35 anni fa. I protagonisti sono stati 5 grandi scrittori italiani a confronto con il tema mai così attuale della “paura”.
Curato da Francesco Siciliano insieme a Francesca d’Aloja e realizzato in collaborazione con la Fondazione Bellonci, “Sulla paura” ha visto avvicendarsi Sandro Veronesi, Melania Mazzucco, Alessandro Piperno, Michela Murgia ed Edoardo Albinati, ovvero alcuni tra i migliori rappresentanti della letteratura italiana contemporanea.
Gli scrittori si sono cimentati su domande cruciali quali: “In che modo la paura, questo sentimento che domina la nostra epoca di pandemia, quarantena, distanziamento sociale, crisi sanitaria, economica e sociale, può fungere da viatico per ragionamenti e azioni in grado di tirarci fuori dal pericolo?”
“E come possiamo comprendere meglio il nostro presente, attraverso questo contrastante sentimento?”.
“L’uomo conosce la paura da sempre e ognuno di noi ne sperimenta il potere e la forza fin da bambino – ha dichiarato Francesco Siciliano in anteprima stampa – oggi, così come in tutti i periodi della storia, in cui una calamità o una guerra si è abbattuta sul mondo, la paura è rientrata d’imperio nel vocabolario quotidiano. Ma non c’è solo la paura di ammalarsi o di morire. Le paure sono tante e si declinano in ogni aspetto della vita umana, ognuno ha le sue, e ciascuno percepisce la paura attraverso la propria sensibilità. Con questo ciclo di lezioni proveremo a conoscere le paure (e i ragionamenti intorno alla paura) di cinque grandissime personalità della letteratura italiana. Ognuno di loro, nella sua puntata, ragionerà in un modo unico e originale sul termine paura da un punto di vista teorico, ma anche mettendosi in gioco personalmente. Le paure di cui si parlerà saranno svariate: la paura di scrivere, la paura di non scrivere, la paura come motore delle azioni dell’uomo, la paura come ostacolo alle relazioni umane, la paura come meccanismo virtuoso e positivo, la paura della diversità, del giudizio degli altri, di non essere all’altezza, del primo bacio, di stare male, di perdere qualcuno e, ovviamente, anche la più grande di tutte le paure: quella di morire”.
di Eleonora Marino