SuperInps o SuperInail?

Si intitola “Cava di pietra” il poemetto che Karol Wojtyla scrisse nel 1956 a ricordare la condivisione del duro lavoro degli spaccatori di pietra vissuta tra il 1939 e il 1944 prima del periodo operaio presso le industrie chimiche Solvay.

“Il lavoro ha inizio dentro; fuori tanto si dilata che presto prende le mani, raggiunge i confini del respiro.” Più avanti descrive la fatica del quotidiano, in cui l’uomo porta con sé la segreta struttura del mondo: “Ascolta , una scarica elettrica taglia il fiume di pietra e in me cresce un pensiero, di giorno in giorno: che la grandezza del lavoro è dentro l’uomo.”

Ma dietro le architetture metaforiche si svela una delle caratteristiche della poesia del Papa: partire da un oggetto, un fatto, una persona e cogliere la trama infinita di nessi col mistero dell’esistenza umana.

E nei versi autobiografici di “Cava di pietra” Giovanni Paolo II inserisce la memoria di un compagno di lavoro deceduto per un infortunio.

In un “bastardello di deliberazioni e stanziamenti” datato ad. 1418, un registro cartaceo di 412 x 144 mm. conservato dall’archivio dell’Opera di Santa Maria del Fiore in Firenze, contenente atti relativi alla gestione delle strutture affidate a detta opera Fiorentina, si narra del manovale Piero di Francesco che fu percosso da una ruota “percussus a rota itaque infirmatus est et laborare non potest” e ricevette un compenso per l’infortunio sul lavoro.

Chissà cosa direbbe oggi Piero di Francesco nel constatare la sequela interminabile di eventi luttuosi che ancora si dipana nella storia del lavoro umano: 1232 casi mortali 1, di cui 235 morti solo nel 2007 nei cantieri edili (nel 2006, 258), per un 42 %dei casi vittime di cadute dall’alto, peraltro quasi impossibili se si seguissero alla lettera le normative di prevenzione infortuni vigenti.

E se si operassero più controlli, aggiungerei, visto che l’80 % delle aziende ispezionate, pari a 81346 sul totale di 102.227 imprese è risultato irregolare.2

L’abbondanza di norme in materia e la produzione di nuove fattispecie sanzionatorie in materia di lavoro irregolare cui il governo Prodi appena caduto ha dato impulso, hanno creato una situazione di disagio non solo negli operatori chiamati a renderle vigenti, ma anche nei destinatari delle norme.3 Certo la situazione di emergenza sicurezza necessitava di un intervento drastico per ricondurre a livelli umani ed europei il numero delle vittime sul lavoro e soprattutto frenare il sommerso irregolare. Ma adesso in molti auspicano che lo schema di decreto legislativo ai sensi della L. 3.8.2007 n.123 (delega al governo per il riordino della disciplina in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro) attui anche le raccomandazioni del Parlamento Europeo4 che intende ridurre del 25% il numero degli infortuni su lavoro nel periodo 2007-2012, prevedere almeno un ispettore ogni 10.000 lavoratori (!!), introdurre investimenti e incentivi cospicui, nonché il rafforzamento di una cultura della prevenzione e dell’allarme preventivo, mediante sanzioni più severe.

Tutti aspetti che si scontrano con la ramificata tutela affidata ancora oggi a una pluralità di Enti ed organismi pubblici: Ministero Lavoro-Inps-Inail-Asl-Ispesl-Vigili del Fuoco: tanti validi ispettori specializzati che si sforzano di lavorare coordinati (dal presidente della Provincia!) e di “controllare” con reale incisività ed efficacia, nonostante che i loro numeri registrino una costante diminuzione in unità (vedi articolo citato in nota 3).

E perché per la prevenzione della sicurezza sul lavoro non ricorrere nel frattempo alle risorse dell’Inail, utilizzando parte degli stanziamenti impropriamente assorbiti dalla finanza generale, rimuovendo i vincoli che impediscono all’Inail di svolgere compiti in materia di sicurezza sul lavoro con le sue Consulenze Tecniche (Contarp), in modo da operare finalmente una seria riduzione dei premi alle aziende modello?

Riunire in un unico Ente Pubblico compiti di vigilanza, di prevenzione e di sostegno agli infortunati non sarebbe una eccellente manovra economica, ma soprattutto una novità di rilevante impatto sociale?

Qualcosa, comunque, si sta muovendo. E’ di pochi giorni fa l’idea del Procuratore Guariniello di Torino5 di istituire una Procura Nazionale sugli infortuni sul lavoro, per garantire una opportuna specializzazione ed affrontare in modo spedito processi che richiedono competenze specialistiche e anche procedurali di grande rilievo, un equivalente del francese “Pool de la Santèe” con competenza sui reati di maggiore rilevanza nazionale. Affermazioni echeggiate dal Presidente della Corte di Appello di Milano nel discorso di apertura dell’anno giudiziario 2008.6

 

1 Dati INAIL diffusi nel Dicembre 2007 e riferiti al periodo Novembre 2006-Ottobre 2007, presentano una diminuzione tendenziale di circa il 4,64 % sugli infortuni mortali del precedente periodo Novembre 2005-Ottobre 2006.

2 Il dato è stato pubblicato su “ItaliaOggi” pag. 45 del 20.12.2007, successivamente alla conferenza congiunta Ministero Lavoro- Inail-Inps sull’attività di vigilanza sul lavoro nel periodo gennaio-novembre 2007.

3 Obbligo di cartellini, Registri di cantiere e registri autotrasportatori…

4 ItaliaOggi del 16.01.2008 pag. 39, Direttiva Comunitaria n.62 del 21.2.2007

5 www.puntosicuro.it, intervista al Proc. Guariniello del 25.01.2008

6 Dott. Grechi , presidente Corte Appello Milano gennaio 2008 , “La terribile emergenza degli infortuni sul lavoro sembra non avere mai fine. Il sistema delle norme preventive e protettive e l’apparato sanzionatorio posto a loro presidio non è ancora adeguato, evidentemente, a tutelare di fatto la vita e l’incolumità dei lavoratori, insieme alla dignità e qualità del lavoro e delle sue concrete condizioni”