Numerosi esponenti politici, in primis il Presidente del Consiglio, Mario Draghi parlano della possibilità di una terza dose. Sarà necessaria? A quale distanza, dal richiamo, dovrà essere fatta? Per chi sarà obbligatoria? Sono tutte domande alle quali si sta cercando di rispondere in questi giorni.
Recentemente il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, è intervenuto sul tema della terza dose di vaccino, e ha dichiarato su Rai Radio 1 che un terzo giro di iniezioni di vaccino anti-Covid è necessario, sulla base di quanto dimostrano gli studi rispetto a un’immunità vaccinale che cala nel tempo. Per Sileri si partirà dagli immunodepressi. “Ma questo non significa che la terza dose occorre farla a tutti ad ottobre, l’autunno sarà un punto di partenza per i richiami degli immunodepressi o perché sono passati 10 mesi”, ha quindi specificato l’amministratore dei Cinque Stelle.
Ma la terza dose sarà obbligatoria per i dipendenti statali?
Le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza sembrano calcare la stessa linea espressa da Sileri: “La nostra comunità scientifica, che è in assoluto di prim’ordine, sta facendo le sue valutazioni e presto arriveranno le sue determinazioni – ha sottolineato l’esponente nel corso di un incontro a Livorno – ritengo molto probabile che andremo nella direzione di assumere la terza dose e con tutta probabilità partiremo dai più anziani e dai più fragili”.
Non sembrano, quindi, esserci delle date ufficiali, ma il mese cerchiato in rosso sarebbe ottobre: la tabella di marcia vede in pole position medici e fragili, ai quali il vaccino è stato somministrato prima. Poi Speranza ha parlato di Pubblica Amministrazione: il ministro intende prima capire quali saranno gli effetti della riapertura delle scuole sulla curva epidemiologica e solo a quel punto si potrebbe ragionare di Green Pass per i dipendenti degli uffici pubblici.
La terza dose agli statali è un dossier sul tavolo anche del ministro della PA, Renato Brunetta: “Questa crescita potrebbe essere addirittura superiore – ha detto Brunetta commentando le stime sul Pil – se si ripristinerà la modalità di lavoro ordinaria in presenza, tanto nel pubblico quanto nel privato”.
di Massimiliano Gonzi