Negli Stati Uniti, la discussione su TikTok ha preso una piega decisiva quando la Camera dei Deputati ha passato un disegno di legge che potrebbe segnare il futuro dell’app cinese negli USA. La proposta, conosciuta come “Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act”, ha ricevuto un supporto sbalorditivo e schiacciante, con 352 voti favorevoli contro 65 contrari. Questo risultato evidenzia una preoccupazione bipartisan riguardo le potenziali minacce alla sicurezza nazionale che TikTok potrebbe rappresentare, soprattutto per via dei suoi legami con la Cina ed il suo governo.
La centralità del dibattito risiede nella paura che TikTok possa essere sfruttata come canale per influenze esterne, in particolare dal governo cinese. Legislatori e analisti hanno espresso timori sul fatto che ByteDance, l’azienda madre di TikTok, possa essere sotto il controllo o l’influenza del Partito Comunista Cinese, facilitando così l’accesso a dati sensibili degli utenti americani. Nonostante le rassicurazioni fornite da Shou Chew, CEO di TikTok, che ha negato qualsiasi dipendenza dagli apparati statali cinesi, il clima di sfiducia persiste.
L’approvazione del disegno di legge dalla Camera dei Deputati apre un nuovo capitolo di incertezza per TikTok, con il Senato che ora si trova di fronte alla decisione di ratificare o meno la proposta. La complessità delle dinamiche politiche interne al Senato suggerisce che il percorso per l’approvazione finale sarà tutt’altro che lineare, specialmente considerando che ci troviamo in un anno elettorale, il che potrebbe portare a ritardi o riconsiderazioni strategiche (teniamo presente che gli utilizzatori americani di Tik Tok voteranno alle prossime elezioni presidenziali e che molti di essi utilizzano l’applicazione per la pubblicizzazione delle loro aziende).
Il dibattito su TikTok solleva questioni che vanno oltre la mera sicurezza nazionale, toccando aspetti fondamentali come la libertà di espressione e il diritto alla privacy. Molti utenti dell’app, così come organizzazioni per le libertà civili, vedono in un potenziale divieto un attacco ai diritti fondamentali, evidenziando come il caso di TikTok ponga sfide complesse alle società democratiche nel bilanciare sicurezza e libertà.
Il Citizen Lab dell’Università di Toronto ha condotto un’analisi sull’app TikTok e la sua controparte cinese, Douyin, nel 2021. Lo studio ha rilevato che le prove di censura politica e di comportamento malevolo dell’applicazione, simile a quello dei malware, non erano rilevanti e sufficienti ad asserire che l’applicazione sia pericolosa. Pur rilevando che potenzialmente l’applicazione potesse agire tramite il suo algoritmo in modo da influenzare alcuni messaggi rispetto ad altri, il Citizen Lab non ha trovato evidenze decisive che suggerissero pratiche di censura politica o raccolta dati malevoli specificamente progettate per influenzare o danneggiare gli utenti. Questo studio apre una finestra sul complesso equilibrio tra le accuse di censura, la sicurezza dei dati e l’effettiva operatività delle app social in un contesto globale.
Questo caso mette in luce la crescente tensione tra le potenze globali nell’era digitale, con TikTok che diventa un simbolo delle lotte per l’influenza e il controllo delle informazioni a livello mondiale. La situazione di TikTok negli Stati Uniti è emblematica delle sfide poste dalla globalizzazione tecnologica e dalla corsa per la supremazia digitale, riflettendo le preoccupazioni occidentali riguardo alla crescente assertività della Cina nel settore tecnologico.
La decisione finale riguardo il futuro di TikTok negli Stati Uniti potrebbe avere implicazioni significative non solo per l’app e i suoi utenti, ma anche per il più ampio panorama delle relazioni internazionali e delle politiche tecnologiche. Una eventuale conferma del divieto o del disinvestimento forzato da parte di ByteDance rappresenterebbe un precedente importante nel modo in cui le democrazie gestiscono le minacce percepite dalle tecnologie straniere.
Tuttavia, è importante riconoscere che il caso di TikTok è solo un esempio di un problema più ampio che riguarda il controllo e la regolamentazione delle piattaforme digitali globali. La questione solleva interrogativi critici su come le società possono proteggere i dati degli utenti e la sovranità nazionale, pur mantenendo un ambiente digitale aperto e innovativo.
In conclusione, la battaglia legislativa su TikTok negli Stati Uniti evidenzia le complesse dinamiche al crocevia tra tecnologia, politica e diritti civili nel XXI secolo. Mentre il dibattito continua, il caso di TikTok rimane un punto focale per comprendere le sfide e le opportunità presentate dalla crescente interconnessione digitale globale.
di Massimiliano Merzi