Mentre il mondo è inabissato in un tornado di luci e tenebre è uscito a dicembre 2020 il secondo disco della cantautrice genovese Charlie Risso per la label Incadenza.
Un viaggio tra sogno e materia sospeso in un limbo conturbante fatto di dream pop, folk e indie rock, guidato dalla voce di una sirena ammaliante. I nuovi brani si spingono oltre la poetica indie folk di quest’artista e la portano a sperimentare con altri suoni e nuove emozioni.
Tornado (https://youtu.be/ru9RRPU48SA) proprio come il tornado che ne ispira il titolo, si presenta all’ascoltatore come un turbinio di sensazioni e sapori, un vortice di inquietudine e irruenza, che tende ad una pace interiore faticosa da raggiungere eppure possibile. Si tratta di un’opera in cui si disvela un lavoro di cesello condotto con sapienza e gusto, tra atmosfere raffinate e ritmi più scanditi e incisivi: una nuova dimensione in cui fata morgana e realtà si stemperano fino a diventare un unicum.
Attiva fra la sua città natale, Milano e Londra, Charlie Risso è un’artista cosmopolita che, dopo aver approcciato la musica completamente da autodidatta, è riuscita a ricamarsi addosso un sound ammaliante e malinconico dove folk, alternative rock e pop si compenetrano senza sforzi e senza inganni. Perfettamente bilingue, l’inglese nelle sue canzoni conferisce al suo progetto un respiro internazionale, permettendo a Charlie di poter annullare qualsivoglia confine geografico o limite musicale e di rendere riduttiva la stessa definizione di ‘cantautrice’.
La chitarra di Charlie Risso si destreggia serena o sferzante nel raccontare suggestioni fra corpo e anima. Oltre alla sei corde – ora acustica, ora elettrica – l’artista si affida anche a loop e batterie elettroniche, che conferiscono al disco una vena quasi trip-hop degna dei lavori dei Portishead.
Senza timore di sperimentare con i generi, Charlie attinge dalla tradizione rock e (dream) pop per caricare di elettricità un animo folk e country, che sembra provenire da altri decenni e dalla tradizione popolare britannica e celtica. Come se Nick Drake duettasse con Lana Del Rey su un disco dei Mazzy Star.
di Eleonora Marino