In politica, in economia, nel lavoro, nella scuola, nella famiglia,nei sentimenti, nei valori, nella giustizia, in definitiva nella società, ovunque una gran confusione. Una confusione in parte ascrivibile al mondo sempre più complesso ed alla cosiddetta globalizzazione che, nel campo delle informazioni, produce ad una velocità inimmaginabile un tale bombardamento di notizie da lasciare frastornato chiunque. In particolare il cittadino, ormai sempre più indifeso nonostante le istituzioni. Quelle istituzioni previste dai sacri testi, invece, proprio al suo servizio. Per accoglierlo nella società, per assicurargli un’istruzione, per consentirgli un lavoro utile a produrre reddito, per permettergli di costruire una famiglia, insomma per offrirgli opportunità e fargli affrontare la vita e la vecchiaia in serenità! Beninteso con il suo indispensabile contributo in termini di serietà, di volontà,di senso del dovere, di responsabilità: In fondo non dovrebbe essere poi così complicato. Ma allora, perché non succede? Perché le istituzioni sono o comunque vengono percepite come “nemiche” del cittadino? Perché si dice, purtroppo a ragione, che il sistema burocratico nel suo complesso è “autoreferenziale” e rifiuta di sottoporsi a valutazioni? Frena anziché favorire lo sviluppo? Si autoalimenta senza produrre per quel che costa? E perché diritti e doveri (individuali e collettivi) non son mai in equilibrio? Homo Homini lupus? E’ questo il nuovo (sic!) modello di vita e di società? Personalmente non lo credo e spero di non essere il solo. Ma non basta non crederlo, né basta cimentarsi nel lungo, lunghissimo elenco di scontri, di contrapposizioni, di vere e proprie faide tra veri o presunti servi e padroni, operai e imprenditori, contribuenti ed evasori,professionisti e clienti, fisco e cittadini,ovvero tra partiti politici, tra governi successivi e precedenti, tra stati, tra monete, tra continenti, in una sorta di perenne conflitto globale! E non basta non perché tutto questo non sia vero, purtroppo. Non basta per non rimanere imbrigliati nei problemi, quando invece sarebbe necessario impegnarsi nella ricerca delle soluzioni. Sempre e comunque. Magari facendo ricorso a quel residuo spazio di “lucida follia” che la nostra mente è ancora in grado di ritagliarsi nel mare magnum della generale confusione!!!