Il Presidente della Repubblica di Azerbaigian Ilham Aliyev, ha ricevuto il 7 dicembre 2020, una delegazione guidata dal Vice Presidente della Camera dei Deputati italiana On. Ettore Rosato.
Infatti, il 5 dicembre era iniziata la visita in Azerbaigian di una delegazione congiunta delle due Camere del Parlamento della Repubblica Italiana, composta da senatori e deputati delle principali forze politiche italiane.
Dal 27 settembre al 10 novembre 2020 gli scontri armati, che si sono susseguiti nella regione Nagorno-Karabakh hanno rappresentato i più importanti combattimenti nello spazio post-sovietico in termini di numero di vittime, circa 10.000 morti compresi i civili in 44 giorni di combattimenti con circa duecentomila uomini coinvolti nei combattimenti.
Il conflitto da poco conclusosi con la vittoria dell’esercito dell’Azerbaigian aveva il suo “casus belli” nell’epoca post-sovietica, negli anni 1991 e 1992 quando l’Armenia portò avanti grandi operazioni militari prima con l’URSS e poi con la CSI (Comunità di Stati Indipendenti) e quando, nel settembre del 1991, diede vita allo stato fantoccio denominato “Repubblica del Nagorno-Karabakh” e allorché le attigue regioni azere furono conquistate passo dopo passo. Nonostante le Risoluzioni (nr. 822, 853, 874, 884) adottate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel 1993, che denunciavano l’attentato all’integrità territoriale della Repubblica di Azerbaigian da parte della Repubblica di Armenia, la situazione, tranne scaramucce di confine, era rimasta inalterata.
Nel corso della prima giornata della visita, i parlamentari italiani hanno potuto visitare la città di Ganja, seconda città dell’Azerbaigian e hanno visto le varie zone della città bombardate con missili balistici di tipo Smerch dall’esercito dell’Armenia. L’11 ed il 17 ottobre Ganja fu colpita dal territorio dell’Armenia e circa 30 civili, tra cui un neonato, cinque bambini e 10 donne furono massacrati, mentre oltre novanta persone rimasero ferite e altre traumatizzate nel corso degli attacchi missilistici notturni.
Il 6 dicembre la delegazione aveva visitato anche la città di Agdam, liberata dall’occupazione militare armena dopo 27 anni ed ha potuto essere testimone dell’atrocità, dei crimini di guerra e del vandalismo commessi dall’Armenia.
Uno dei crimini di guerra commessi durante i quarantaquattro giorni di guerra del 2020 contro la sedicente Repubblica del Nagorno-Karabakh interessò il distretto di Barda, con una popolazione di 100.000 abitanti. Ai parlamentari italiani è stato riportato che il 27 e 28 ottobre, nel corso dei bombardamenti della zona di Barda 27 civili, tra cui un bambino e otto donne furono uccisi e molti civili rimasero feriti.
In segno di rispetto per la memoria dei civili uccisi durante i bombardamenti, la delegazione italiana ha deposto fiori intorno ai condomini distrutti della città di Ganja.
di Carlo Marino